Il recupero crediti nel settore della meccanica nel 2022

Settore meccanica italiano – Lo scenario economico 2021

Se il 2020 è stato l’anno pandemico il 2021 verrà ricordato come l’anno che ha segnato la ripresa del Paese. Sarà un anno record per quanto riguarda la produzione che dovrebbe balzare a 52 miliardi con un incremento del 15,1% rispetto al 2020.

Record anche per quel che concerne le esportazioni, che arriverebbero a oltre 29,6 miliardi, con una crescita del 15% sull’anno precedente e che quindi corrispondono al 57% del giro d’affari.

A fare da traino alle imprese è il mondo dell’edilizia e degli incentivi fiscali che sono stati messi in atto nel nostro Paese: i numeri dicono che stanno funzionando e che spingono le aziende a investire e ad ammodernarsi, nel 2021 c’è una crescita di investimenti del 3,4%, a quota 1,24 miliardi. Il settore metalmeccanico ha recuperato i volumi di produzione pre-Covid. Nel trimestre aprile – giugno 2021, l’attività produttiva metalmeccanica è cresciuta del 2,1% rispetto al trimestre precedente.

I beni di investimento supereranno i valori del 2019, sulla spinta di apparecchi elettrici e meccanica strumentale, beneficiati dai piani di rilancio varati da diversi partner commerciali, e delle automobili, grazie alle innovazioni green. La ripresa del ciclo degli investimenti globali favorirà alcuni beni intermedi come metalli, gomma e plastica.

È questo il quadro che emerge nell’indagine congiunturale dell’industria metalmeccanica italiana realizzata da Federmeccanica – la federazione che associa 12mila imprese del settore che celebra il 50° dalla fondazione -, che evidenzia come complessivamente nel primo semestre dell’anno i volumi di produzione siano cresciuti del 29,9% rispetto allo stesso periodo del 2020 e risultino sostanzialmente in linea con i livelli del primo semestre del 2019 (-0,8%).

L’incidenza della meccanica sull’economia italiana

Il settore della meccanica rappresenta l’asse portante della manifattura italiana: 105mila aziende, 1,6 milioni di addetti, 500 miliardi di euro di fatturato, 100 miliardi di valore aggiunto e 220 miliardi di export (con un attivo di 60 miliardi, essenziale per riequilibrare la bilancia commerciale italiana).

recupero crediti estero internazionale meccanica e manifattura

La meccanica incide per l’8,1% sul valore aggiunto dell’intera economia e per il 47,7% su quello dell’industria manifatturiera; per il 6,1% sull’occupazione italiana e per il 42,2% su quella della manifattura; per la metà delle esportazioni nazionali.

La meccanica italiana si sta riprendendo più velocemente di quanto si potesse sperare a inizio anno. Due aziende su tre sperano in una completa ripresa delle perdite subite nel 2020 entro la fine del 2021.

Nonostante ciò, occorre tenere in considerazione alcune criticità. Prima tra tutte, l’aumento del costo delle materie prime e la difficoltà nel reperirle, che può inficiare la ripresa innescata nel corso del primo semestre, causando un calo della produzione, rischi sulla marginalità e ritardi nelle consegne.

A confronto con i valori pre-Covid, il 59,2% si prevede addirittura una crescita del fatturato rispetto al 2019, in molti casi maggiore o uguale al +5%.

Ancora molte, invece, le aziende della meccanica che non vedono margini di ripresa fino al 2022-2023: per il 21% del campione, i risultati del primo semestre lasciano presagire perdite superiori al -5% nel 2021, rispetto al fatturato del 2019.

Un dato che evidenzia come le prospettive di ripresa non riguardino in modo omogeneo tutte le aziende dell’industria meccanica, con risultati anche notevolmente diversi tra i comparti. Un esempio è il settore HoReCa, che ancora sconta in maniera tangibile gli impatti della crisi pandemica e necessita quindi di più solidi stimoli per la ripresa.

Come gestire il rischio insolvenza nel settore della meccanica nel 2022

La situazione di crisi – ma anche l’effetto psicologico della pandemia, e il timore degli imprenditori di non poter affrontare adeguatamente i prossimi mesi – sono alla base di un ingente numero di richieste di proroga dei termini di pagamento o, più semplicemente, di mancati pagamenti. 

Occorre tenere sempre monitorato il proprio portafoglio crediti perché il rischio insolvenza è dietro l’angolo, sempre più diffuso anche a livello internazionale.

Esportare in mercati diversi presenta rischi importanti, da affrontare consapevolmente e gestire efficacemente. Occorre tenere sempre monitorato il proprio portafoglio crediti perché il rischio insolvenza è dietro l’angolo, sempre più diffuso anche a livello internazionale.

Ritardi, insolvenze e rischi di procedure concorsuali rappresentano infatti una tematica sempre più rilevante che richiede un approccio strutturato e non occasionale.

Invenium: Recupero crediti nel settore Meccanica, in Italia e all’Estero nel 2022

Per questo motivo, Invenium, azienda specializzata in tutela e gestione del credito commerciale, ha strutturato un servizio ad hoc di recupero crediti all’estero che consente all’esportatore di:

  • analizzare efficacemente il rischio Export
  • gestire ipotesi di mancato pagamento in tutto il mondo, tramite la propria struttura specializzata nella logica di offrire una garanzia operativa sui crediti commerciali.

In caso di insolvenze, Invenium gestisce tutti i crediti all’estero per periodi stabiliti e in totale autonomia, dal sollecito fino all’incasso.

Con più di 100 corrispondenti in paesi esteri, Invenium è in grado di assistere i propri clienti con soluzioni personalizzate e su misura per effettuare un’operazione di recupero crediti in qualsiasi nazione.

Grazie all’esperienza ed al prestigio, maturati dal supporto in 25 anni di oltre 10.000 aziende clienti in tutto il mondo, ed al contributo tecnologico apportato dalla startup innovativa Invenium Legaltech, nasce MyInvenium una piattaforma digitale accessibile anche a SMEs in grado di fornire all’impresa creditrice – in una logica instant – un quadro completo di una matrice complessa di rischi. 

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