Il recupero crediti nel settore della cosmetica

Coronavirus, situazione nera per la cosmesi made in Italy

Secondo i dati preconsuntivi 2020 presentati dal Centro Studi di Cosmetica Italia, il fatturato globale del settore sfiora i 10,5 miliardi di euro con una contrazione del -12,8% rispetto al 2019; in calo anche i valori del mercato interno (-9,6%).

Risentendo delle limitazioni e delle incertezze a livello internazionale, le esportazioni registrano un -16,5% e raggiungono un valore di oltre 4 miliardi di euro.

Si approssima invece agli 1,9 miliardi di euro il valore della bilancia commerciale. Per entrambi questi indicatori la cosmetica si classifica al terzo posto, tra i beni non food, nel confronto con settori contigui, dopo abbigliamento-moda e mobili.

cosmetics businessL’analisi dell’andamento dei canali distributivi evidenzia le dinamiche di reazione alla pandemia, condizionate dalla specializzazione di riferimento oltre che dalle limitazioni stesse che li hanno riguardati.

I canali professionali, acconciatura (-28,5) ed estetica (-30,5%), risentono delle chiusure forzate del primo lockdown, oltre che – per l’estetica – delle ulteriori restrizioni per area geografica, con riferimento alle regioni in zona rossa. Pesanti contrazioni si registrano anche nelle vendite dirette (porta a porta e per corrispondenza) che chiudono l’anno a –30% rispetto al 2019; condizionata dalle nuove modalità di acquisto che hanno spostato i consumi verso altri canali, la profumeria raggiunge invece un -27%. Segnali di difficoltà arrivano anche dall’erboristeria, -26%, con andamenti diversi tra monomarca e punti vendita tradizionali.

Meglio che in altri canali di vendita, le farmacie rafforzano l’investimento nel prodotto cosmetico e nella specializzazione degli addetti alle vendite, confermato dal nuovo impatto delle promozioni e delle offerte, cui si aggiunge un sempre più stretto legame tre imprese e farmacisti che investono sinergicamente sull’identità della farmacia, sul posizionamento e sui clienti.

Le vendite nella grande distribuzione, coerentemente agli andamenti degli ultimi esercizi, coprono il 41% del mercato cosmetico nazionale. Le imprese dedicate al canale, hanno sviluppato significativi in-vestimenti negli assortimenti e hanno cercato di ottimizzare i posizionamenti dei prezzi.

Il settore dell’estetica è quello che più di tutti ha sofferto dell’incapacità di ridisegnare la sua identità, che nelle attese dei consumatori è sempre più orientata alla qualificazione del servizio, di chi lo pratica e dell’ambiente in cui viene erogato: su queste leve le imprese hanno orientato la ripresa.

Il peso delle insolvenze: la gestione del credito di Invenium

Pesano, inevitabilmente, gli effetti del coronavirus sul settore della cosmesi. Le criticità vanno dall’annullamento degli ordini alla concorrenza estera sui mercati di sbocco, dilatazione dei termini di pagamento e le molte insolvenze.

La gestione del credito, per un’azienda, ha assunto un’importanza vitale. È per tale ragione che, anche per le Imprese di medie dimensioni, strutturare una funzione del credito diventa fondamentale.

Il servizio di gestione del credito di Invenium è strutturato specificatamente per aziende di medie dimensioni che desiderano esternare l’intero processo di credit management dalla fase di analisi alla fase di monitoraggio, fino alla gestione dei recuperi anche in forma giudiziale.

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